In questa guida spieghiamo quali sono caratteristiche e valore delle perle.
Con il termine gemme organiche non ci si riferisce necessariamente a gemme che siano costituite da materia organica. Ci si riferisce a materiali, di rilevanza gemmologica, che si sono formati a seguito dell’azione di organismi viventi attuali o del passato geologico.
Le perle si formano nelle specie di bivalvi il cui guscio interno è costituito da madreperla (nacre in inglese), una sostanza mista organica-inorganica resiliente e iridescente. Il corpo estraneo provoca un’irritazione, alla quale l’ostrica contrattacca mediante secrezione di nacre, o madreperla, per ricoprire e intrappolare l’invasore. Con la crescita di madreperla che può avere una forma semisferica se permane attaccata al guscio o sferica se staccata.
Dai tessuti molli, secernendo lo stesso materiale come la madreperla, questa sostanza che va a isolare l’oggetto estraneo penetrato, può poi avere una forma semisferica attaccata alla madreperla, inevitabilmente deve iniziare la secrezione, oppure se si stacca completamente, può assumere una tipica forma quasi sferica della perla quella che conosciamo noi.
Indice
Caratteristiche
Composizionalmente la madreperla è costituita per circa l’85% da aragonite e per circa il 15% da un insieme di proteine complesse definite conchiolina, secrete dall’epitelio esterno del guscio dei bivalvi. Le macromolecole di tali proteine costituiscono la matrice in cui crescono i cristalli di aragonite, di abito prismatico-aciculare (aghiforme). L’aragonite è un polimorfo del CaCO3, instabile (metastabile) a condizioni ambientali rispetto alla calcite. La sua formazione, al posto di quest’ultima, è dovuta alla crescita nella matrice di conchiolina che ne favorisce la stabilità.
Durezza – Le perle hanno generalmente durezza compresa tra 3 e 4
Durezza bassa perché costituita da aragonite, sensibile alla pressione meccanica, e abrasione. Peso specifico: tipicamente compreso tra 2.6 e 2.8
Lucentezza – La lucentezza delle perle è indicativa della cosiddetta lucentezza perlacea. Molto influenzata dall’iridescenza.
Indice di rifrazione – La struttura particolare costituita da cristalli di aragonite immersi nella matrice di proteine rende le perle opache. Tuttavia, gli effetti ottici tipici della lucentezza perlacea, oltre che alla ordinata disposizione dei cristalli aciculari di aragonite è anche in parte controllata dall’indice di rifrazione compreso tra 1.52 e 1.66
Valore
Le perle possono assumere diversi colori, ma i più comuni sono il bianco e il crema. Il valore di un perla è definito dalla dimensione, dalla forma, dal colore, dalla brillantezza, dalla specie che ha prodotto la perla e dalla genesi naturale o di coltivazione.
Forme – forma sferica massimizza il valore di una perla
Specie – diverse specie che presentano interno del guscio di madreperla, che sono potenzialmente in grado di produrre le perle a seconda delle specie di provenienza, che influenza tanto del valore economico delle perle.
Le perle naturali si formano in molluschi selvatici per l’intrusione naturale e casuale di materia estranea all’interno del guscio del bivalve. Sono intrinsecamente rare e difficili da recuperare, data anche l’impossibilità di sapere a priori se il mollusco contenga o meno una perla: per questo motivo rappresentano una fetta minoritaria del mercato e sono caratterizzate da un valore commerciale molto elevato. La maggior parte delle perle in commercio sono perle coltivate/allevate. Quello che si fa è inserire deliberatamente un pezzetto di materiale estranea all’interno del guscio del mollusco, e poi il mollusco è in grado a secretare madreperla e alla fine formazione delle perle. La specie di quest’ultimo può essere sia di ambiente marino, che di ambiente fluviale o lacustre.