In questa guida vediamo quali sono le caratteristiche del diamante.
Risulta essere praticamente impossibile non conoscere questa pietra dall’immenso valore, resa unica dalla sua peculiarità, ossia quella di rinfrangere la luce in innumerevoli bagliori e riflessi cristallini. Come risulta essere facilmente intuibile, l’elevato valore di questa pietra preziosa è dovuto in grande parte alla sua rarità. Caratteristica che contraddistingue tutti i diamanti, ma alcuni in modo particolare, visto che sono veramente difficili da reperire e di conseguenza, presentano un valore ancora più elevato.
Caratteristiche Diamante
Il Diamante è un minerale composto totalmente da Carbonio. Nonostante abbia la stessa composizione chimica della grafite e delle matite, presenta una struttura cristallina molto più compatta e quindi è più duro. In effetti è il materiale più duro che si conosca e l’unico modo per lavorarlo è l’utilizzo di attrezzi di diamante. La sua durezza Mohs è pari a 10, ed è fino a 140 volte superiore a quella del corindone, con durezza 9 nella scala di Mohs.
Raramente gli esemplari rinvenuti sono sufficientemente trasparenti ed incolori per essere impiegati in gioielleria, per questo motivo e per via dell’elevata durezza del diamante, la maggioranza dei minerali estratti viene utilizzato per scopi industriali.
Tipologie Diamante
I maggiori giacimenti di diamanti si trovano in Brasile, India e Sudafrica e in misura minore nei paesi dell’ex Unione Sovietica.
I diamanti più grandi sono il Cullinan, del peso di 3106 carati rivenuto in Sudafrica, il Presidente Vargas del peso di 726,60 carati rinvenuto in Brasile e il Gran Mogol di 246 carati rinvenuto in India.
Ovviamente tutte le pietre preziose appena elencate presentano un valore inestimabile.
Valore Diamante
Per iniziare, vediamo come viene stabilito l’esatto valore di un diamante. La risposta è semplice, dato che è sufficiente seguire la regolare delle 4C, Carat, Color, Clarity, Cut, cioè peso, colore, purezza, taglio. Migliore sarà la combinazione delle quattro caratteristiche appena elencate, maggiore sarà il pregio e di conseguenza il prezzo del diamante.
Andiamo dunque ad analizzarle nel dettaglio.
Carat Weight, Peso del diamante
Contrariamente a quello che i più sono erroneamente portati a pensare, quando parliamo di caratura di un diamante non facciamo riferimento alle sue dimensioni, ma al peso.
Il Carato è l’unità di misura delle gemme; un carato equivale ad 1/5 di grammo, ed è diviso in 100 punti. Un diamante del peso di 0.75 carati può essere anche indicato come una pietra preziosa di 75 punti, ossia di tre quarti di carato.
Si potrebbe pensare che un diamante di 2 carati valga il doppio rispetto a un diamante del peso di 1 carato. Le cose non stanno realmente così, in quanto i diamanti di dimensioni più elevate sono molto più difficili da reperire in natura.
Alla luce di ciò, è facile intuire che, data la sua rarità, a parità di purezza, taglio e colore, un diamante di 2 carati non varrà il doppio, ma presenterà un valore molto più elevato rispetto a un diamante del peso di 1 carato.
Colore
Questo parametro fa riferimento al colore di questa pietra preziosa. Le sue tonalità vanno dal bianco ghiaccio al bianco caldo ed esse sono classificate da una scala che va dalla D, privo di colore, alla Z, stabilita dal GIA, Gemological Institute of America.
Le pietre classificate con la lettera D, in quanto totalmente prive di colore, sono le più rare e di conseguenza quelle che presentano un valore più elevato.
Successivamente troviamo il colore E, bianco puro, F, bianco extra+, H, bianco semplice, I-J, bianco lievemente colorito, K-L, bianco colorito, e infine M,N,0,P,R,S,Z, colorito. Sostanzialmente, D rappresenta il massimo della trasparenza, mentre dal colore H si comincia a vedere una leggera colorazione che va ad aumentare fino ad arrivare al colore Z
Clarity, Purezza
La purezza di un diamante viene stabilita in base al quantitativo di inclusioni che troviamo al suo interno. Queste sono presenti nella quasi totalità delle pietre preziose.
Del resto stiamo parlando di caratteristiche naturali di identificazione, come le fratture o i minerali che appaiono nel corso del processo di formazione dei diamanti nel sottosuolo. Possono avere la forma di piccoli cristalli, nuvole o piume, comunque normalmente non visibili a occhio nudo.
Per visualizzare le inclusioni i gioiellieri devono munirsi di una lente di ingrandimento, che permette di ottenere una visione ingrandita dieci volte rispetto all’originale. In questo modo è molto più semplice localizzare le inclusioni.
Il collocamento di un’inclusione può contribuire a stabilire il valore di un diamante.
I diamanti privi di imperfezioni sono rarissimi da trovare in natura, di conseguenza sono estremamente ricercati e quotati.
Le inclusioni vengono valutate attraverso una scala di perfezione, che va dal IF, che significa perfetta internamente, fino al I3, che è il terzo grado di inclusione, dove le impurità e le imperfezioni sono talmente tante che la pietra rischia pure nella sua durabilità.
Le inclusioni possono essere nascoste dalla montatura e di conseguenza non avere grande rilevanza sulla bellezza del diamante. Mentre la presenza di un’inclusione sulla tavola del diamante o al centro potrebbe finire per influenzare la dispersione della luce, rendendolo meno luminoso.
Una maggiore purezza corrisponde a una maggiore luminosità, e di conseguenza il valore del diamante è più elevato.
Cut, Taglio
Questa caratteristica è l’unica non determinata dalla natura, ma dovuta alla mano dell’uomo. Un diamante tagliato alla perfezione rifletterà la luce all’interno da una sfaccettatura all’altra, come avviene in uno specchio, per poi in seguito disperderla e rifletterla mediante la tavola e la corona.
Il taglio fa riferimento anche alla forma del diamante, che può essere quadrata, tonda, a cuore, a goccia.
Visto che un diamante tondo è simmetrico, ed ha la capacità di riflettere tutta la luce che entra al suo interno, questa è la forma caratterizzata da maggiore luminosità.
Non sono pochi coloro che erroneamente fanno confusione tra il termine diamante e il termine brillante. Il diamante come ampiamente detto in precedenza, è una pietra preziosa dall’elevato valore. Mentre il brillante è un tipo di taglio, conosciuto con il nome di round, che esalta le caratteristiche di questa pietra preziosa donandole maggiore lucentezza.
Di conseguenza qualunque pietra, per esempio lo zircone, può presentare un taglio a brillante, tuttavia non ha nulla a che vedere con il diamante.
Utilizzo Diamante
Il diamante può essere definito senza ombra di dubbio la gemma delle gemme, la più utilizzata in gioielleria. Per fare in modo che l’incantevole bellezza e l’elevato valore che lo contraddistinguono restino inalterati nel tempo sono necessari dei piccoli accorgimenti.
Il taglio più utilizzato è quello a brillante, con 57 faccette, 58 se anche l’apice è sfaccettato.
Anche se molto meno diffusi, esistono altri tipi di taglio come il taglio Huit Huit, taglio a Rosa, taglio a Gradini o Smeraldo, taglio Carrè, taglio Baguette, taglio Princess.
Un diamante con taglio a brillante non deve avere sempre una forma rotonda. Risulta essere possible infatti trovare brillanti anche con forma a goccia, a cuore, ovale
Le pietre preziose vanno lavate regolarmente in acqua tiepida utilizzando un qualsiasi detergente sgrassante. Il lavaggio deve essere eseguito con l’aiuto di uno spazzolino dalle setole morbide.
Gli abbondanti risciacqui vanno eseguiti sempre impiegando lo spazzolino. Risulta essere preferibile conservare i diamanti dentro i propri contenitori. Quando ciò non può essere fatto, meglio custodirli in modo da garantirne una perfetta conservazione, facendo attenzione ad evitare lo strofinio fra essi.
Adottando questi piccoli accorgimenti queste pietre preziose non subiranno alterazioni nonostante l’inesorabile incedere del tempo.