In questa guida spieghiamo quali sono le caratteristiche e il valore del granato.
Il termine granato viene impiegato per indicare un gruppo di minerali nesosilicati già conosciuti durante l’età dell’oro. A comprova del fatto che il granato venisse già impiegato a quei tempi, vi sono numerose testimonianze di epoca egizia, romana e greca. La parola granato ha origini antiche, nello specifico l’etimologia del termine deriva dal latino granatus, ovvero grano. Mentre a livello semantico potrebbe essere associata alla pianta del melograno, che in latino prende il nome di malum granatum. Non a caso i semi rossi di questo frutto tanto ricordano i cristalli del granato.
Indice
Caratteristiche Granato
Sfaldatura: I granati non presentano piani di sfaldatura
Le restanti proprietà fisiche dei granati sono molto influenzate dalla composizione chimica e variano quindi tra le diverse specie mineralogiche.
Durezza: I granati rappresentano il minerale indice di durezza 7 della scala di Mohs. Tuttavia, la durezza cambia in modo anche significativo tra i diversi end member.
Peso specifico: Valgono le stesse considerazioni espresse per la durezza.
Indice di rifrazione: anche per questa proprietà ottica si osserva una variazione tra le diverse specie mineralogiche.
Poiché a simmetria cubica, i granati sono otticamente isotropi e quindi monorifrangenti. Tuttavia, possono presentare effetti di birifrangenza anomala.
L’indice di rifrazione è molto legato anche al peso specifico/struttura cristallina del materiale, che è dovuto ad un rallentamento del fotone visibile al passaggio da un materiale ad un altro materiale, es, tra l’aria e la gemma. I fotoni interagiscono con gli atomi della struttura cristallina del minerale, rallenterà.
Dispersione ottica: vale una menzione l’elevata dispersione ottica del demantoide (0,057), la maggiore tra tutte le gemme, anche di quello del diamante, anche se il colore tende ad attutire i fenomeni di fuoco.
Con il termine granati si indica un gruppo di minerali di diversa composizione chimica e proprietà fisiche che include diverse varietà gemmologiche.
Comune a tutte le specie è struttura cristallina di simmetria cubica.
Tipologie Granato
La classificazione mineralogica dei granati si basa sulla loro composizione chimica, in particolare si fa riferimento alla composizione dei termini estremi, end member, vale a dire quei termini caratterizzati da un unico catione bivalente e un unico catione trivalente. Tali termini sono nella stragrande maggioranza dei casi solo termini teorici ideali, dal momento che i granati naturali sono spesso delle soluzioni solide di composizione intermedia tra due o più end member. Cioè un granato prende un determinato nome in funzione di un end member prevalente sulla base della composizione chimica del minerale.
In alcuni casi, le specie hanno lo stesso nome dei nomi mineralogici, e in altri casi, prendono nomi specifici.
Le varietà gemmologiche dei granati in parte coincidono con le specie mineralogiche
Almandino
L’almandino è la varietà più diffusa. Si contraddistingue per il suo colore rosso, anche se sono presenti delle tonalità che ricordano il bruno ed il violaceo.
Per quello che riguardala sua provenienza, nella maggioranza dei casi è possibile rinvenirlo all’interno di rocce effusive e magmatiche. Rispetto ad altre varietà di granato, esso presenta un peso specifico degno di nota.
Quando viene impiegato in qualità di pietra preziosa, il taglio dell’almandino di solito avviene a cabochon o a facce convesse.
Per quello che riguarda l’abito cristallino, l’almandino nella maggioranza dei casi presenta la forma di un dodecaedro rombico. Più di rado, si presenta in veste di esottaedro o trapezoedro.
Molto di frequente viene miscelato con il piropo, una varietà di granato che si contraddistingue per i suoi cristalli dalla tonalità rossa intensa e che per certi aspetti sembra ricordare il diamante.
Piropo
Il piropo è diffuso specialmente all’interno dei camini kimberlitici, ma è possibile trovarlo anche dentro le rocce eclogite e peridotite. Risulta essere un ortopirosseno, di colore rosso scuro, quando assume una tonalità più rossa è spesso usato come imitazione del rubino. Facilmente riconoscibile perché è monorifrangente
Negli Stati Uniti è possibile rinvenire una particolare varietà di piropo conosciuta con il nome di Rodolite. Essa si contraddistingue per la sua particolare tornalità, a metà strada tra viola e rosa.
Storicamente importanti sono i giacimenti di piropi della Boemia, tanto che questo granato è anche detto granato di Boemia. I giacimenti boemi sono estensivamente sfruttati dal XVI secolo, anche se vi è traccia di sfruttamento anteriore a questo periodo.
Spessartina
Le tonalità della spessartina possono andare dal giallo all’arancione. Spesso è possibile rilevare la sua presenza all’interno di pegmatiti e filliti. In commercio è conosciuta come granato mandarino.
Per quel che concerne il suo abito cristallino, esso ha la forma dell’ottaedro e del rombododecaedro. Presenta una densità di 4.9 g/cm3. Per quanto riguarda la sua durezza, essa oscilla da 6.5 a 7.5 sulla scala Mohs.
Andradite
L’andradite, famosa anche con il nome di granata ferrino, è il primo dei minerali appartenente al secondo gruppo delle varietà dei granati, ossia a quello dell’ugrandite. L’andradite ha un sistema cristallino cubico e vanta una densità pari a 3,86 g/cm3 e dispone di una varietà di tonalità gialla conosciuta con il nome di topazolite, una sul verde, che invece prende il nome di demantoide, ed infine un’altra tonalità nera conosciuta con il nome di melanite. Dispone di un abito cristallino monometrico e il suo colorito è nero. Per quel che concerne le sue proprietà fisiche, nonostante la sua durezza e la pesantezza che la contraddistingue l’andradite è piuttosto fragile. Segnaliamo inoltre la sua trasparenza e la sua particolare resistenza agli acidi: è in grado di resistere all’azione di questi senza subire alcun danno.
Grossularia
La grossularia presenta un sistema cristallino isometrico e cubico e si contraddistingue per il suo abito cristallino granulare e massivo. Risulta essere possibile trovarla all’interno delle rocce metamorfiche di contatto, più precisamente dentro le rocce ti tipo calcareo che sono state interessate da un processo di metamorfismo. Nella quasi totalità dei casi in natura la grossularia la si trova sotto forma di cristalli allocromatici. Questo significa che la
sua tonalità può variare, anche perché essa non deriva dalla sua composizione chimica.
La grossularia presenta una densità pari a 3,61 g/cm3. La sua varietà principale è l’essonite che si contraddistingue per la sua tonalità rosso arancione.
Uvarovite
Infine, come ultima varietà del granato segnaliamo l’uvarovite. rintracciabile all’interno di rocce che si contraddistinguono per l’elevato quantitativo di cromo presente al loro interno. L’uvarovite si contraddistingue per la sua frattura irregolare, mentre il suo sistema cristallino è cubico. Di tonalità verde, può avere una densità che oscilla da 3.4 a 3.8 g/cm3 della scala Mohs.
Utilizzo Granato
I granati assumono lo stato di pietre preziose proprio quando si contraddistinguono per la loro lucentezza. Mentre quando sono opachi vengono utilizzati nell’industria in qualità di agenti abrasivi.
Come altre pietre preziose anche il granato, sia almandino che piropo, può essere riprodotto artificialmente. Il risultato viene ottenuto attraverso l’utilizzo di un vetro incolore a cui viene data il colore del granato fondendolo con vetro di antimonio, polvere d’oro e ossido di manganese. In questo modo si riesce a ottenere un colore molto simile a quello del granato naturale, anche se facilmente distinguibile dalla pietra vera da un esperto.