La pirite non è un materiale prezioso, eppure storicamente questa pietra particolare è stata considerata con grande attenzione, non sono infatti poche le leggende che gravitano intorno alla pirite, da sempre al centro di molte culture e filosofie. Non stupisce dunque il fatto che, nonostante si tratti di un materiale molto comune, la pirite venga considerata molto preziosa in certi ambiti.
Vediamo quindi di approfondire in cosa consiste la pirite, e tutte le informazioni più interessanti che la riguardano.
Indice
Caratteristiche Pirite
La pirite è una pietra minerale che può presentarsi in diverse composizioni, ma sempre a base di disolfuro di ferro. Il nome così evocativo proviene dal termine greco pyros, che come sicuramente saprai significa fuoco. Vediamo perchè gli è stata affibbiata questa etichetta. Perché a partire dall’antichità, l’essere umano si è accorto che questo minerale era in grado di produrre scintille, se colpito con un oggetto metallico. Ma va anche detto che i nomi della pirite sono diversi. Inoltre, è curioso sottolineare come la pirite fosse anche nota in passato con il nome Oro degli stolti, questo è dovuto al fatto che la sua colorazione potrebbe trarre in inganno i meno attenti. In realtà, è quasi impossibile che possa essere confusa per oro. Infine, essendo a base di disolfuro di ferro, se bruciata produce uno sgradevole odore di uovo marcio, per via della presenza del solfuro.
La pirite è una pietra che si presenta sempre sotto forma di cristalli. I cristalli di pirite, però, possono essere sia cubici che ottaedrici, e anche pentagono dodecaedrici. Altre volte, invece, la forma appare mista e denotata dalla presenza di alcune striature molto particolari. Va anche specificato che la pirite è una pietra di origine magmatica, e che può essersi creata in ambienti riscaldati come le terme e nei vulcani. Risulta essere un materiale molto comune, spesso frequente nelle sedimentazioni. Per quanto concerne i giacimenti, è l’Italia ad essere il paese dove se ne trova di più, soprattutto presso l’Isola d’Elba. A livello chimico, invece, la formazione della pirite dipende dai legami ionici creatisi fra ferro e zolfo. Non è facile riconoscerla nella sua forma non lavorata, se non si è esperti di pietre, questo perché non è raro trovarla anche all’interno di altri aggregati di cristalli. Non di rado è ricoperta da una pellicola di limonite, che spesso si crea per via dell’ossidazione del ferro.
Utilizzo Pirite
La pirite è molto dura, tra 6 e 6,5 nella scala di Mohs, ma anche molto fragile e se lavorata in modo errato si può facilmente sfaldare o spezzare. Proprio per questo motivo il suo utilizzo in gioielleria non è molto diffuso. I gioielli di pirite devono essere lavorati da mani capaci e visto che sono piuttosto rari diventano dei pezzi unici e preziosi da indossare in occasioni speciali.
In passato la pirite è stata spesso usata in ambito industriale, per questo motivo, tra l’800 ed il 900, vennero scavate molte miniere per andare a caccia di questo materiale. Questo è dovuto al fatto che dalla pirite è possibile estrarre il ferro. Poi, con il trascorrere degli anni, questa pratica è stata abbandonata perché poco conveniente, il ferro estratto dalla pirite, infatti, contiene sempre alcune percentuali di zolfo, che lo rendono inadatto per molte lavorazioni.
Al contrario, ossidandosi in poco tempo, la pirite si è dimostrata particolarmente conveniente per le industrie chimiche, che non a caso per diverso tempo l’hanno usata per la produzione di acido solforico. In tempi di crisi economica, comunque, la pirite ha avuto anche lei i suoi momenti di notorietà, ridotta in cenere, era appunto possibile estrarre il ferro da utilizzare nel settore siderurgico. Poi, quando questo uso venne abbandonato, cominciò ad emergere il problema dell’accumulo di queste ceneri. Ma fu risolto in breve tempo, perché la pirite entrò presto nel mercato dei cementifici come materia prima secondaria.
Valore Pirite
Come spiegato in precedenza, la pirite è ampiamente disponibile in natura, e di conseguenza non è un materiale dall’elevato valore.
Nell’ambito del collezionismo, sfere grezze di qualche centimetro di diametro comportano una spesa di circa quaranta euro, salvo particolari lavorazioni. In ambito industriale o chimico, invece, il prezzo è notevolmente più basso.